COLDPLAY "Parachutes" - Parlophone/EMI /// MUSE "Showbiz" - Taste/PIAS

Due dischi che non si assomigliano affatto e che eppure hanno molto in comune. Innanzitutto sono entrambi dischi ruffiani, visto che puntano al cuore, passando da tutti quei trucchi di rimandi e richiami a cui non si può essere insensibili, a meno di non essere completamente intorpiditi dal “Grande Fratello” (a proposito nessuno ha notato la somiglianza fra Rocco ed il nostro vate Pennello?). Coldplay e Muse fanno due antologie della storia del rock britannico (ma non solo, visto che ci sono pure echi di Buckley, sia padre che figlio, tanto per non far torto a nessuno) che va dal pop degli anni sessanta, al glam, fino al meglio degli Oasis (perché, esiste un MEGLIO degli Oasis, quei grandissimi scassacazzo?), ma questo, chissà perché, non infastidisce, forse anche per le indubbie capacità delle due bands. Da segnalare anche un profilo più basso (per ora) tenuta dai gruppi, nonostante il successo e gli starnazzamenti di certa stampa (quella inglese) alla disperata ricerca di nuovi fenomeni.
"da Jammai nr. 36/37 - 08-09-10-11-12/00"

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