AFTERHOURS “Ballate per piccole iene” – Mescal /// MARLENE KUNTZ “Bianco sporco” - Virgin

Se un miracolo l’ha fatto questo papa è stato per il giorno del suo funerale, quando incredibilmente Radio Deejay ha smesso di trasmettere della musica di merda ed ha dato spazio a musicisti di assoluto valore che vanno dai vecchi Rolling Stones (non certo la multinazionale del gerovital di oggi) ai Coldplay, dai migliori REM ad addirittura Janis Joplin, passando per Dylan, di cui, per non far mancare il loro greve senso dell’umorismo, adatto al loro pubblico di brufolosi adolescenti incapaci di incrociare due congiuntivi (tanto per la PS2 non servono...) hanno trasmesso “Knockin’ on heaven’s door”. Detto questo sulle nostre radio, perché ultimamente è capitato ascoltare tra qualche “tunza-tunza” alcuni brani delle due MBRI (Migliore Band Rock Italiana). Non è che sulla nostra FM si sono messi a cagare l’intelligenza, semplicemente cercano altre strade, ma credendo di fare un favore alle due MBRI, in verità le danneggiano, perché anch’esse non riescono ad elevarsi oltre l’omogeneità diffusa. Qui non si tratta di evidenziare la ormai acquisita inferiorità del rock italiano in generale, quanto cercare di capire perché il periodo sia così avaro di creatività. Idee che arrivano dall’ormai onnipresente mondo della tv (anche i titoli...), canzoni da cantautorame mischiate al suono rock d’oltreoceano con cui si sonorizzano anche i programmi per i bambini (ve lo giuro: Audioslave su RaiSat Ragazzi!); echi di formazioni grandissime come i Matia Bazar ed i troppo citati Area a loro tempo snobbate e comunque irraggiungibili per questi pseudo-talenti. Tutto insieme per un cocktail non indigesto, ma semplicemente inoffensivo, la cosa peggiore per un gruppo rock. Sono esterofilo? Sì, è vero... e allora? Nessuno in tutti questi anni è mai riuscito a smentirmi.
"da Cacofonico 05/05"