M.E.I. COIONI!!!

L’espressione nasce spontanea dopo aver letto i numeri della rassegna faentina. Lungi da noi criticare il lavoro che da anni il mefistofelico Giordano Sangiorgi e l’angelica Roberta Barberini svolgono nell’ambito musicale della Romagna, ma i numeri nella vita non sono tutto. Innanzitutto fare un Meeting di stampo professionale con ambizioni internazionali a Faenza è come fare il Salone della Nautica a Pieve di Cadore, ma anche qui non si può certo criticare chi ha creduto in questa manifestazione e l’ha fatta crescere in un ambiente provinciale e lontano dalle grandi rotte “commerciali”. Il problema non è questa rassegna od un’altra eventuale, più grande ed eventualmente legata ad avvenimenti sinergici (stile Midem per intenderci) ma è proprio la musica ad avere davanti a sé un futuro affatto roseo. Non parlo solo di mercato, affossato dai talent-scout più ignoranti del pianeta, ma proprio della musica come l’abbiamo sempre intesa: un veicolo di emozioni e suggestioni in grado di farci vedere la vita in modo diverso. A chi dovrebbe salvare la vita il r’n’r di oggi? Quale rivoluzione della mente od anche solo dei costumi, dovrebbe suffragare? La risposta non c’è. Basta solo accorgersi che ci sono settori molto più avanti nella ricerca di una risposta. Le arti visive ad esempio e non parlo di cinema, ormai al grado zero anch’esso, sopravvivente solo grazie all’ossigeno velenoso dei remake, quanto piuttosto il design, l’architettura, certi settori della pittura e della fotografia ed anche la moda è più avanti delle chitarre elettriche (cosa che poi è sempre accaduta...). Non sarà dunque il MEI con i suoi venti tavolini dove lasciare i demo, o le quattro tarantelle ascoltate in giro o, peggio ancora i dibattiti, che ritornano ciclicamente sempre sugli stessi argomenti, ad indicarci una rotta, perché in verità non c’è nessun mare da solcare. Una volta le indies nostrane erano un semplice parcheggio per talenti speranzosi di finire al più presto in una major; niente a che vedere con ciò che accadeva all’estero ( e che accade da noi nell’editoria ad esempio) dove il gusto della scoperta era all’ordine del giorno. Oggi i colossi del disco non fanno altro che gonfiare i prezzi dei cd o truffare i giovani beoti con le suonerie per cellulare, la creatività è andata a farsi fottere e il processo è irreversibile. Certo che se il MEI non esistesse la cosa sarebbe ancora più triste; lasciamolo allora a chi crede ancora di poter far sentire la sua voce, ma consideriamo il tutto come una grande sagra paesana e non lo diciamo con disprezzo, ma proprio in nome di quel senso di intimità dei pochi eletti, di massoni del suono lo-fi, consegnando casomai qualche premio in meno (darne tanti non è segno di qualità) ed evitando di calpestare il lordume di personaggi affatto degni della causa (vedi Red Ronnie, i Nomadi e soprattutto Celentano finto spirito libero). In ogni caso auguri per il decennale.
"da Cacofonico 01/06"

ROYKSOPP “The understanding” – Virgin

Un po’ è colpa mia: avrei dovuto parlarvi di questo disco quando è uscito, ma ho tardato ad acquistarlo. Per il resto è colpa del livello generale della musica di questi tempi che mi obbliga a ripescare un lavoro datato, perché il panorama delle novità offre poco o nulla. Mi piace comunque tornare sui Royksopp in quanto uno dei pochi ensemble musicali ad avere un suono moderno. Questo non per la matrice elettronica del loro lavoro, ma perché in grado di rappresentare la tensione della contemporaneità. Li aiuta l’approccio non minimale al suono sintetico, con un’attitudine orchestrale che li porta dai lidi dei mai abbastanza considerati Pet Shop Boys (spernacchiati negli anni passati dagli adoratori del r’n’r sudato) fino ai limiti del progressive ed anche se sembra un’assurdità il sample dei Camel (altra band da riprendere in considerazione) la dice lunga. Musica per lo più spiazzante ed inedita che affonda però le sue radici in suggestioni antiche e che è in grado di aumentare il suo fascino ad ogni ascolto, con quanti altri vi è successo ultimamente (da Vasco ai Korn e da Eros agli Audioslave)?
"da Cacofonico - 01/06"