ARCTIC MONKEYS “Whatever people say I am, that’s what I’m not” – Domino Recording

Ormai è certo: il pubblico è più intelligente della critica. Non che ci volesse granché, ma il vecchio “faro nella nebbia” si è spento una volta per tutte. Così i “saggi” sbattono gli Editors in mezzo agli articoletti dedicati ai due di briscola e la gente li manda in classifica, oppure va a scoprire questi Arctic Monkeys prima dei talent-scouts. Non mi entusiasma questa necstbigzing del pop britannico, ma almeno mi incuriosisce. C’è da dire che sono giovanissimi, non scimmiottano nessuno e suonano molto bene. Le canzoni sono acqua fresca, ma lo erano anche quelle degli Smiths. Dicono di ispirarsi ai Clash, ma non è vero, sembrano a volte dei Nirvana allegri (ascoltare il brano di apertura pleeese...), con chitarre taglienti e ritmica nervosa, per fortuna loro molto poco brit-pop. Altre volte vengono in mente le ruffianerie di classe di certi Rolling Stones, oppure i Police degli esordi, ma senza finto background giamaicano. In pratica ci sono molte cose buone e da’ l’idea di essere un disco che non porta certo la rivoluzione nella musica rock, ma potrebbe annunciarne una. Restate sintonizzati....
"da Cacofonico - 03/06"