RADIOHEAD "In rainbows" - Autoproduzione

Il rischio più grande è che la questione”tecnica” del self-made e della distribuzione tramite internet distragga dal valore di questa nuova opera dei Radiohead. Tra l’altro il superamento della casa discografica è già storia vecchia, i Public Enemy già da qualche anno si sono mossi, Prince ugualmente, distribuendo l’ultimo album allegato ad un quotidiano inglese ed anche il nostrano Lucio Dalla, dicendo che il cd è morto (i suoi di sicuro…), si prepara ad uno sbarco in rete. Sai le risate se fa proprio come i Radiohead che han detto: “fate voi il prezzo” con la gente che sentite le ultime canzoni del bolognese, gli scarica davanti a casa carriole di verdura andata a male. Distrarsi da questa musica è un delitto, perché quest’album, in un anno invero piuttosto generoso (basta pensare anche solo a National ed Arcade Fire) si staglia come creatura brillante, nuova e multiforme. Anni fa in un’altra recensione mi chiedevo cosa sarebbe successo quando il “warpismo” avrebbe incontrato le chitarre “smithsiane”; qui non c’è una vera e propria risposta, ma Yorke e compagni fan vedere di aver distillato il meglio delle “new sensations” degli ultimi anni, con arrangiamenti inauditi (proprio nel senso di mai sentito prima). Questo è frutto di un lavoro particolare, in casa propria, senza alcuna pressione scandalistica, dopo aver collaudato i brani anche dal vivo, un’opera lenta e tenace da cui tutti dovrebbero trarre esempio. Non so se tramite rete od aspettando Babbo Natale che ve lo metta sotto l’albero, ma procuratevi questo disco, ne vale veramente la pena.
"da Cacofonico nr. 46 - 11/07"