PROPELLERHEADS "Decksandrumsandrockandroll" - Wall of Sound

Se l’album fosse stato tutto all’altezza del singolo con Shirley Bassey “History Repeating”, capace di far saltare in piedi e scatenare nella danza anche Pierangelo Bertoli, si poteva gridare al miracolo. Ci dobbiamo accontentare di un lavoro con delle buone intuizioni, ma inferiore alle aspettative. Molti lavori degli ultimi tempi sono destinati alla sorte del Milan, che unendo pezzi da novanta con mezze pippe veleggia senza tanta gloria a metà classifica. I Propellerheads che per fortuna loro sono molto più capaci di Capello (ma non è che ci voglia granchè...) ed anche più simpatici, arrivano quasi alla zona Uefa, ma come dicevo prima, ci aspettavamo molto di più.
"da Jammai nr. 24 - 07/98"

RIDILLO "Qualsiasi album, qualsiasi canzone, qualsiasi alito di vita..."

In Italia deteniamo un altro record ben poco invidiabile : il peggior gruppo musicale in tutto il mondo. Questo dovrebbe scacciare i sopraccitati Ridillo nel buco da cui sono venuti fuori ed invece, visto che siamo in un paese di deficienti, rischia di farli diventare, parola orrendibilissima, “cult”. Se volete continuare a farvi prendere per il cul-t fate voi, altrimenti diffondete questo messaggio : ignorateli. D’ora in poi nessuno parli più di loro, né in bene (ma com’è possibile ?), né in male.
"da Jammai nr. 24 - 07/98"

PROZAC + "Acido acida" - EMI

L’altra notte ho avuto un incubo : ero a cena con La Russa e Previti ed alla fine ci dovevamo scopare la Pivetti (una qualsiasi, tanto sono racchie tutte e due). La colonna sonora di questa magnifica serata era proprio l’album della band di Pordenone. Me la sono meritata, visto che tempo fa ho parlato bene di loro (ma non li avevo visti ancora dal vivo, dove ripetono trecento volte la stessa canzone). Il titolo speriamo stimoli qualche mafioso di buon cuore a farli sparire, con buona pace di tutti quei dodicenni nel cui cuore hanno preso il posto di Cristina D’avena.
"da Jammai nr. 24 - 07/98"

PEARL JAM "Yield" - Epic

Ricordando una frase che è entrata nella storia della musica, riguardo a questo disco, possiamo dire : “ho visto il passato del r’n’r ed il suo nome è Pearl Jam”. Rumore, con l’ampollosa retorica che lo contraddistingue, li ha definiti l’ultima (speriamo) rock-band del pianeta e non a torto, visto che ci sono rimasti solo loro a scalare le classifiche con ideuzze marca Page e Plant di seconda categoria. E se non fosse per qualche rapina alla banca del dirigibile, resterebbe poco di questo album. Yield sta per raccolto, ma anche per rendita delle tasse ed in effetti il livello di sopportazione nei confronti di questi neo-dinosauri è al termine, come per le gabelle imposte dal governo. Quindi oltre alla disobbedienza fiscale, attuiamo anche quella verso l’hard-rock da parrocchia.
"da Jammai nr. 24 - 07/98"

DEEP FOREST "III - Comparsa" - Sony

A parte la palma per il titolo più insignificante dell’anno, indegno per un’idea musicale così ricca di spunti, questa opera dei Deep Forest, lascia perplessi anche per altri motivi. Se in precedenza ci avevano sorpreso per una straordinaria capacità di mischiare ispirazione di varie etnie, questa volta la macedonia risulta un po’ indigesta ; o meglio un po’ annacquata. Ancora tante suggestioni ma a volte mescolate male e troppo “telefonate” per rendere questo lavoro memorabile.
"da Jammai nr. 24 - 07/98"