RED HOT CHILI PEPPER “Stadium arcadium” – WB

PEARL JAM “Pearl Jam” – J Records/Sony
TOOL “10.000 days” – Volcano

A parte la follia commerciale di far uscire tre calibri del genere nel giro di una settimana, questi tre dischi ci fanno meditare su altro e vanno ben oltre il loro contenuto musicale. Se questo terzetto si fosse presentato 10 anni fa, avremmo gridato al miracolo, alla salvezza del rock, alla sua eternità. Oggi invece un’ombra di tristezza ci offusca la vista. Dal punto di vista musicale nulla da dire anzi: RHCP hanno ritrovato una vena creativa esaltante, testimoniata dall’alta qualità dei 28 (ventotto!) brani del disco, la band di Vedder e soci, suona sporca ed in certi momenti punk come non aveva quasi mai fatto ed i Tool sono sempre i più fedeli testimoni del lato più oscuro della nostra società. E’ lo spirito ad essere cambiato e non solo per la rivoluzione di internet o per l’11/09/01, qualcuno prova a ricreare la magia del tempo che fu, ma se questa magia non interessa a nessuno che farsene? Se si osserva bene il video di “Dani California” vediamo che il susseguirsi delle rivoluzioni si ferma agli anni 90 con la citazione dell’unplugged dei Nirvana. A noi fa un po’ schifo, mentre Kurt lassù se la ride e perché? Oggi in cima alla lista dei desideri dei giovani occidentali c’è solo il posto fisso, mentre i loro coetanei mediorentali si fanno saltare per aria in nome di un concetto di religione che non esiste, ma spopola nel deserto della fame e dell’ignoranza; e noi da dove ce la tiriamo fuori una nuova rivoluzione? Ecco perché se la ride Kurt lassù... lui è titolare inamovibile nella nazionale dei miti, mentre i suoi vecchi compagni quaggiù, seppur bravissimi, sono soltanto i reduci di una guerra irrimediabilmente persa.
"da Cacofonico nr. 30 - 06/06