MORRISSEY “Ringleaders of the tormentors” – Attack/Sanctuary

In molti mi han detto: “Scommetto che la prossima volta scriverai di Morrissey...” Era così ovvio, banale quasi; che ho deciso che in effetti vi parlerò del nuovo album di Morrissey. A dire il vero c’erano varie cose valide di cui occuparsi, Organ, Gotan Project, Flaming Lips, Prince, Calexico tra gli altri, ma si sa, i gorgheggi del buon Stephen Patrick sono per me quello che di questi tempi i goals di Toni sono per i tifosi della Fiorentina. Si è molto chiacchierato sul fatto che questo disco sia stato realizzato a Roma e non capisco perché; quando Nick Cave andò a vivere in Brasile, nessuno si aspettava da lui una svolta a base di samba. Anche se il prossimo album dovesse essere un “Live in Frosinone” chissenefrega. Qui c’è tutto il Morrissey amato/odiato da fans e detrattori, ma soprattutto una serie di canzoni di altissimo livello, suonate ed arrangiate alla perfezione (e non solo per gli archi di Morricone che, non per tornare sui soliti argomenti, nessun rocker nostrano ha mai sfruttato a dovere). Per il resto i consueti titoli che permettiamo solo a lui e testi in linea con lo spleen di Moz, dove si azzarda pure una rima come “Piazza Cavour/what’s my life for?” (Lui dice “cavor” disprezzando i francesismi da buon britannico). L’Italia di Morrissey del resto è quella kitch vista da un certo tipo di stranieri snob che impazziscono per l’orrido e detestano l’ovvio, poi lui sulla goffaggine ci ha costruito una carriera e quale miglior luogo del Belpaese.....
"da Cacofonico nr. 29 - 05/06"