MAURIZIO POLLINI “Chopin Nocturnes” – Deutsche Grammophone

Già vi sento: “Ecco che Tragic si è rimbambito, la prossima volta ci recensirà Cremonini” oppure “Il solito coglione-snob che vuol far vedere di essere intelligente ascoltando la classica...” Pensate quello che vi pare, ma non è che in giro ci siano grandi capolavori e la musica di Chopin è moderna perché è partito dal folklore polacco per poi sposare i suoni del mondo di allora, in una parabola artistica che può ricordare quella di Dylan e Waits. Dimenticate poi gli smoking e le campionesse di lifting scolpite dalla lacca e strafatte di cipria. Lasciate perdere i lampadari giganteschi e il velluto ammorbante delle poltrone. Pollini è un grande sul serio che ha portato la sua arte dentro le fabbriche ed ha suonato per operai, studenti e contadini. Il suo impegno contro la guerra è partito dal Vietnam ed è arrivato fino all’Iraq dei giorni nostri, facendo saltare le coronarie a più di un nazi-palchettista. Il suo tocco straordinario ci riconcilia con un mondo fatto di armonie non solo musicali ed è l’arma migliore contro tutte le guerre, non solo quelle con i fucili e l’elmetto. Il peggior nemico dei nostri tempi è il cinismo, ascoltando questi Notturni ve lo dimenticherete.
"da Cacofonico - 12/05"