Dischi per l’estate

Come orientarsi nel pieno della calura per avere ristoro musicale? Quale cd portarsi in vacanza anche se ormai ci sono rimasti solo i soldi per un weekend a casa di nostra zia? Ma soprattutto: dove trovare un cd un po’ fuori delle righe, per non morire di noia e di ottuso rincoglionimento radiofonico? Facciamo un po’ d’ordine: innanzitutto salutiamo il ritorno dei Buffalo Tom, una compagine che stranamente non ha conosciuto la notorietà sebbene la sua classe sia pari se non superiore ad altre band americane del periodo grunge molto più “spinte” dalla critica. Il loro “Three easy pieces” è un lavoro sorprendente per freschezza ed ispirazione, come se gli anni non fossero passati. A proposito di sopravvalutazione ecco gli Smashing Pumpkins anche loro sulla strada del ritorno. Corgan torna nel gruppo, ma in verità si tratta di un altro lavoro solista. Restando in America, ma cambiando genere e generazione, ecco gli Interpol gemelli new-wave degli Editors. Alcuni critici li hanno trattati con freddezza, ovviamente non credetegli, il disco è eccellente, solo che hanno sbagliato singolo, perché è “Rest my chemistry” ad essere esplosiva. Muovendosi verso Chicago troviamo gli Shellac di Steve Albini che godendo di una libertà e di una considerazione esagerata, spesso confondono la sperimentazione con il cazzeggio. Passando ai pesi massimi dei dance-floor ecco gli UNKLE alle prese con un lavoro profondamente virato al rock, pieno di brani intensi, ma come sempre con gruppi come questi il problema è reggere l’intera durata del cd. Se vogliamo possiamo confrontarlo con l’album uscito da qualche tempo dei Chemical Brothers non troppo riuscito, anche perché i nostri si perdono in divagazioni kraut, mentre funzionano soprattutto quando spingono fino in fondo il pedale del ritmo. Se proprio volete perdervi in stranezze e chincaglierie varie non mollate il nuovo degli Architecture in Helsinki, ma soprattutto ricordatevi di non uscire nelle ore più calde.
Buona estate a tutti.
"da Cacofonico nr.43 - 08/07"