A VOLTE (SEMPRE PIU' SPESSO) RITORNANO

I pochi amici che ho cercano di convincermi sempre ad occuparmi di novità musicali, ma io non posso farci nulla, visto che la domanda è la stessa della politica: DOV’E’ LA NOVITA’? Se qualche anno fa vi avessero proposto la reunion degli Eagles, avreste reagito come alle dichiarazioni di innocenza della moglie di Mastella: ribaltandovi dalle risate. Oggi invece si rivaluta tutto, anche i Toto, ma il motivo è la scarsa passione che genera il presente. Ecco allora che un “Greatest Hits” del buon Morrissey, raccogliendo brani dagli anni ottanta ad oggi mette in riga tutti i gruppettini britannici degli ultimi cinque anni. E’ uscito anche “The golden age” (titolo per caso ironico?) degli American Music Club, un lavoro che nel secolo scorso avremmo potuto definire minore, ma che oggi svetta per brillantezza ed equilibrio delle composizioni; un disco capace di farvi una compagnia che nemmeno il più affettuoso dei retriever riuscirebbe a darvi. Dal passato, sempre con affetto, arriva pure Joe Jackson che riabbraccia il clima del “notte e dì” in “Rain” e senza infamia e con qualche lode, compresa quella dello stile, cosa non da poco e vi fornisce un prodotto meritevole di attenzione. Anche il compitino di Bob Mould (“District line”), sì proprio lui, è in grado di stupirvi per gradevolezza con canzoni in perfetta linea con il suo stile, fatto di ritmica semplice e chitarre sature senza eccessi. Certo non la tempesta elettrica del terzetto di Minneapolis che ha segnato indelebilmente la storia. …ed a proposito di storia: sono tornati i Bauhaus! Dico: non i Mission od i Nomadi (che purtroppo non se ne sono mai andati…) ma quelli veri… e ti vanno pure a tirare fuori un disco che sembra suonato da un rockband tribalista con frequenti squarci elettrici come ai tempi migliori, guidati dalla solita voce magnetica, una sorpresa. Sì, questa sì. Votate Murphy per un rock migliore, altrimenti fate come me: restate a casa. Insieme ai ritorni celebriamo chi se ne va visto l’addio del Quartetto Alban Berg.
(da Cacofonico nr. 50 - 03/08)