ENRICO RAVA & STEFANO BOLLANI "The third man" - ECM

Con l’avvento del “fazismo”, l’affermarsi cioè del pensiero debolissimo di quel presentatore televisivo che appoggia tutto quello che è carino, corretto e genuino, l’incolpevole Bollani risultava ai più il vero genio di questo duo. Lungi da noi sminuirne il magnifico tocco pianistico, ma si rende contemporaneamente necessario mettere sotto le luci dei riflettori Rava, un artista che, nonostante le medaglie conquistate sul campo, i più lo confondono con un onesto sergente. Inutile dirlo: ascoltare questo disco è terribilmente figo, ma anche indiscutibilmente (è un’orgia di avverbi questo articolo…) emozionante. I due sebbene siano diversi per età e formazione creano un’alchimia speciale grazie ad un affiatamento naturale (ma con Rava è facile…) e ci regalano un disco che fa della spontaneità la sua caratteristica principale. C’è un mondo intero racchiuso nelle note di questo “terzo uomo”, non minaccioso ed oscuro come il film di Reed con Orson Welles, un treno notturno di note che parte da locali fumosi ed arriva fino a noi, proprio ora che il salutismo ha ucciso l’ambiente del club, ma lascia intatto quello gonfio di estrogeni delle palestre chic e nonostante questa nazione sia il regno del cattivo gusto, Rava e Bollani si inseriscono con il loro magico mondo demodè ed in biancoenero alla ricerca di spiriti liberi e raffinati. Seguirli è un dovere oltre che un piacere.
(da Cacofonico nr. 49 - 02/08)