Alla ricerca del silenzio perduto – Il treno di John Cage – Baskerville Edizioni

Questo non è un semplice libro+cd+dvd, ma è il racconto di un’esperienza unica, anzi è la narrazione di un mondo. Nel 1978 (e il vostro c’era…) John Cage sulle tratte Bologna – Porretta e Bologna – Ravenna, ospita a bordo di un treno macchinari per riproduzione di suoni e tanta gente che improvvisa performances di ogni genere. Questo è lo scopo di Cage un genio che forse non capta i suoni di quel secolo (a ciò probabilmente è più adatto Stockhausen) ma cerca di dare all’umanità una via di fuga. E’ pazzesco assistere alle scene di giubilio per un qualcosa che nessuno stava comprendendo in fondo o l’incrocio fra tante esperienze, non ultimo quello fra uno dei padri della musica contemporanea ed i Canterini Romagnoli. Cage però era questo, era il suo sorriso che contagiava, era uno straordinario alchimista che non si chiude nella torre, ma va a cercare gli altri, TUTTI gli altri. In quegli anni a Milano venne contestato perché “amerikano”, casomai da quelli che trent’anni dopo si trovano in piazza per inneggiare alla guerra degli Usa contro le inesistenti armi di distruzione di massa di Saddam (bello il romanzone della vostra Fallaci vero?). Nel “treno” è chiaro che c’è dell’utopia, quella scolorita dalla malinconia degli anni trascorsi, ma c’è anche un’idea forte per un sogno che ti potesse far uscire dalla violenza che dominava il periodo (eravamo a due mesi dall’assassinio di Moro…). Non è andata così e si è piombati in una lunga epoca di “usa & getta”, ma quello che è stato fatto resta. Cage il silenzio perduto l’ha ritrovato da qualche anno e noi chissà quanto resteremo qua in mezzo all’isteria.
dal Cacofonico nr. 56 - 09/08