TRANSGLOBAL UNDERGROUND "International times" - Nation

Eccoci dunque nel mondo transglobale, dove il gruppo inglese (inglese? mah veramente...) predice un futuro senza confini e senza barriere. Degli illusi o dei sognatori? Chi se ne frega; noi siamo con loro e con la loro musica trascinante, calda anche se piena di citazioni. Sono tempi internazionali questi, dove i violini tzigani suonano nel deserto ed i muezzin cantano nelle cattedrali gotiche. Ci aveva già pensato Federico II a suo tempo, il primo crossoverista della storia, ma gli amici transglobali sono sulla stessa lunghezza d'onda. Allora, via allo house-zen!!
da Jammai nr. 4 - 03/95

ORBITAL "Snivilisation" - Internal

Molti hanno storto il naso davanti al ritorno di certa elettronica; altri hanno esagerato parlando di nuovo fenomeno. La verità sta come sempre più o meno nel mezzo. Non si tratta per fortuna del ritorno dei corrieri cosmici tedeschi ed una parte del pubblico si è forse stufata delle camicie alla boscaiola (che non sono buone come le pennette evidentemente...) e dei distorsori. Così una serie di sensazioni trance ed house han preso questa strada e gli Orbital, più di tutti gli altri, han dato corpo ad una musica che si aggancia al dancefloor, ma va anche oltre. Suono etereo che diventa suono urbano e viceversa; da alternare e da alterare con altri generi.
"da Jammai nr. 4 - 03/95"

MARILYN MANSON "Portrait of an american family" - Nothing/Interscope

Che bel nome! Pensate: che figlio sarebbe nato da Marilyn Monroe e Charles Manson? Avrebbe pensato più all'omicidio come papà (che, ricordiamolo, non ha ammazzatto nessuno di suo pugno...) o meditato sul barbiturico suicidio come mammà? Bella incursione nella quieta casetta della mitica "American Way of Life" con padri ubriachi davanti alla televisione, madri anoressiche e figli deficienti. Un sondaggio li da' vincenti visto che formeranno un partito: Forza U.S.A.
"da Jammai nr. 4 - 03/95"

LOOP GURU "Duniya" - Nation

Lo sapevate che i Loop Guru sono stati scomunicati e considerati blasfemi dagli integralisti islamici? Novelli Salman Rushdie i nostri eroi dan fastidio perché modernizzano, corrompono ed interrompono la continuità della tradizione e fanno paura. C'è poco da ridere, succede anche da noi quando il nostro stagno culturale viene smosso da qualche sassata. La loro musica ha radici arcane misteriose (infatti il titolo completo è "The intrinsic passion of misterious joy") ma viene condotta da strumentazioni tecnologicamente avanzate. Bellissimo per danzare (attenzione non "ballare") e sognare.
"da Jammai nr. 4 - 03/95

BRUTAL TRUTH "Need to control" - Earache

Tornano i guerrieri dell'Apocalisse, quelli che con Fear Factory ed altri hanno reso nobile il grind, togliendolo dalle mani dei sacerdoti del male e trasformandolo nella voce disperata di un mondo anche più orrido delle loro cupe visioni. Siete mai stati nelle favelas brasiliane o messicane, nella città dei morti de Il Cairo o nelle allucinate periferie dormitorio delle metropoli occidentali? Se leggete queste righe no di sicuro, perché non potreste essere vivi. Se volete provare l'esperienza, non rischiate, state a casa vostra in pantofole e sparate a volume alto questo "Need to control". Inizierete a capire.
"da Jammai nr. 4 - 03/95"

BETTIE SERVEERT "Lamprey" - Beggars Banquet

Il disco più sostanzioso, più mutevole, più umorale ed interessante del rock d'oltreoceano questa volta l'han fatto degli europei. Non sono inglesi, ma nemmeno italiani (a chi pensavate? A Ligabue forse?), bensì olandesi. Già con "Palomine" i conterranei di Van Basten avevano segnato un bel goal (scusate la metafora sacchiana) dimostrandosi un bel punto di equilibrio tra il pop di marca inglese con le palle (quindi non I Pulp) ed il grunge. Se non si offendono li definirei degli Smashing Pumpkins meno disperati, ma altrettanto interessanti.
"da Jammai nr. 4 - 03/95"

AA. VV. "Russ Meyer's original motion picture soundtracks" - Normal

Esistono due scuole di pensiero riguardo alle donne, con buona pace del sessismo: c'è chi preferisce i culi, chi le tette. Io appartengo alla seconda ed il nostro vate è naturalmente Russ Meyer che, oltre a passare alla storia del cinema come regista delle tettone ("perchè me lo fanno venire duro" sue testuali parole), deve essere ricordato per aver filmato un'America minore, meno eroica, ma più vera. Questi due compact discs hanno scarso valore musicale, ma straordinario dal punto di vista documentaristico, anche perché vi sono allegati due booklets di trenta pagine con vertiginose fotografie. Dondolatevi allora sulle noti della suadente "Lorna" e pensate che una volta il mondo era migliore e forse anche il sesso.
"da Jammai nr.4 - 03/95