EDITORS “An end as a start” – Kitchenware Record

Sono innovativi gli Editors? No Sono eccessivamente retorici? Sì. …e allora perché ascoltarli, perché addirittura considerarli fra i migliori gruppi del mondo? Questo disco risponde e spazza via ogni dubbio a riguardo: è un’epoca questa dove la retorica è la risposta giusta ai guasti della cosiddetta società. Finite le ideologie, risvegliati dai sogni di tutte le utopie sognabili, esclusi dalla tavola troppo piccola del benessere materiale ed avvelenati dai nuovi profeti assolutisti di tutte le religioni, non resta a tutti noi che aggredire la vita con il pathos di chi crede che ancora un bacio, uno sguardo, una parola, possa cambiarla. Per anni tutto ciò era stato accantonato, deriso, considerata spazzatura per perdenti, ma se la gente corre nelle braccia di gruppi come questo o degli Interpol, fino ai Coldplay (artisti piuttosto diversi fra loro in ogni caso…) evidentemente sente la necessità di appoggiare la testa su un cuscino e versare lacrime, per poi alzarsi, aprire la finestra e sorridere guardando il sole, alla faccia di tutti gli analisti finanziari, degli intossicati delle firme e dei coolness-addicted. Perché almeno una volta nella nostra vita siamo stati patetici come coloro che fumano fuori dalle porte degli ospedali, come cita la title-track. Ringraziamo la Kitchenware che ha scoperto gli Editors, così come più di vent’anni fa fece con gli immensi Prefab Sprout altra band da non dimenticare MAI. Dieci canzoni meravigliose da ascoltare stravolti dal sudore estivo.
"da Cacofonico nr. 42 - 07/07"