AFTERHOURS "I milanesi ammazzano il sabato" - Universal /// THE LAST SHADOW PUPPETS “The age of the understatement” - Domino

Perfetto. Tutti parlano di riciclaggio e qui abbiamo due esempi di come si possano riciclare idee musicali del passato (solito discorso di sempre: qualcosa di nuovo no, vero?). La questione è molto semplice: o lo si fa bene, o lo si fa male e fra questi due soggetti chi avrà operato nel modo migliore? Non vi svelo il finale del mio giudizio, ma per aiutarvi vi pongo una domanda: se i milanesi ammazzano il sabato, chi ammazzerà gli Afterhours? Io verso il rock italiano però sono recidivo, non ci ho mai creduto, anche se i casi di eccellenza li ho segnalati. Sarò in errore, ma in Agnelli non ho mai intravisto alcun talento speciale e questo disco non mi fa di certo cambiare idea. Di sicuro i brani che chiudono sono i migliori, forse proprio perché viene abbandonata quella stantia idea di ruachenroll con il fuzz che apre il lavoro, in favore di un’ispirazione del tutto autoctona (più qualche citazione gratuita dei Pixies). Di tutt’altro livello il lavoro dei TLSP che macinano pop psichedelico, irrobustito da ritmiche incalzanti e cori irresistibili, seppure anch’esso un disco fuori dal tempo dove è forte l’impronta degli ultimi Arctic Monkeys, ma se fosse uscito trent’anni fa avrebbe avuto un suo posto nella storia, non certo ora. Il livello compositivo è mirabile ed anche se resta, come sempre, la fastidiosa sensazione del giovane rockettaro strafatto che cerca di fare lo stiloso, alcuni brani sono veramente belli. Agli europei gli inglesi non ci saranno, ma qui non c’è storia….
(dal Cacofonico nr. 53 - 06/08)