R.E.M. "Up" - WB

Una delle cose che si potevano chiedere a Babbo Natale era di riavere i REM di una volta, ma nessuno crede al simpatico vecchietto a parte me e pochi altri, così a sorpresa sotto l’albero ci siamo trovati, se non un fratello di “Green” o “Document” (“Sono magico, ma non sono Dio” mi ha detto il guidatore di renne) un disco decisamente piacevole e coraggioso. Sarà stata la vicinanza della morte, che ha sfiorato il batterista provocandogli uno “sciopone”, come si dice dalle mie parti, o che è stata, almeno nelle chiacchiere, compagna di viaggio di Stipe, dato per malato terminale più volte (certo, l’ultimo look alla Nosferatu e l’intima amicizia con mrs Love, che è stata la donna di Cobain, Buckley e del Cope prossimo all’internamento e che quindi porta più sfiga di una Prinz Verde carica di suore che ascoltano un nastro di Mia Martini, non devono aver giovato al suo karma…); oppure la stanchezza di essere ormai una multinazionale in odore di udue. Resta il fatto che finalmente, dopo ci troviamo con un album ascoltabile dall’inizio alla fine. Non badate alle cazzate che raccontano (i Beach Boys sono il più grande gruppo del mondo…) sono fuori di testa e forse, a loro sempre così controllati, lasciarsi andare un po’ fa sicuramente bene… ed anche a noi.
"da Jammai nr. 27 - 01/99"

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