U2 "Pop" - Island

Parlare degli uddue è fastidioso, forse anche per chi li ama. E’ come parlare della Fiat, dell’Onu, di Internet, del sesso fra il babbo e la mamma, non si può. L’argomento è troppo vasto e non si sa mai se parlarne bene o male. Ma dopo aver ascoltato “Pop” io non ho dubbi (e non ne ho da “Unforgettable fire”) gli U2 sono un gran gruppo di merda. Utilizzare il termine inascoltabile per questo pezzettino di plastica è fargli un complimento, o meglio, il disco è anche gradevole, ma se fosse opera dei Giant Sand (il primo nome che mi viene in mente), lo compravano venti persone e la critica lo relegava in un angoletto misero. La musica non c’entra più nulla. Qui ci sono le solite tre o quattro ballads perfettamente intercambiabili con “With or without you” o “When the streets...” o, se vogliamo qualcosa di alternativo, la scena dei dance-floors (sai la novità, a Riccione da quarant’anni, di che cosa campano ?), dove i nostri eroi si divertono come ricchi bambini deficienti, con tanti apparecchietti elettronici. Ma gli U2 sono il gruppo amico di Wenders (un altro che è un po’ che non ne azzecca una e tremate al pensiero dell’arrivo del suo ultimo “La fine della violenza”), sono la band a cui telefona in diretta radio Bill Clinton, sono il gruppo amato da Mandela e quindi tutti a sdilinquirsi appena il Nano Maledetto stende la voce in uno dei suoi soliti ruggiti del topo. A me sarebbe bastato il video di “Discotheque” dove Gerard Damiano avrebbe fatto la figura di Bresson. Che cosa allora, fa degli U2, gli U2 ? E’ semplice : la mancanza di valide alternative. Anche gli altri fanno più o meno cagare, ma loro li conosciamo.... sono nostri amici da tanto tempo... e poi sono così buoni....
"da Jammai nr. 17 - 05/97"

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