ORB "Orbus terrarum" - Island

C’è chi la sera va a fare footing, c’è chi gioca a bridge, ognuno ha il suo piccolo hobby nella vita. Così c’è chi ha l’abitudine di collezionare bottigliette o televisioni, chi invece ha come passatempo preferito parlare male delle nuova scena “elettronica”, Orb in testa. Certo, davanti ad un’opera come questa, così interlocutoria, è anche facile avere delle perplessità, ma spesso si tende a liquidare i nipotini dei Tangerine Dream come degli handicappati malati di computermania o degli assatanati tecnocrati fascisti. Invece capita spesso di provare forti e calde sensazioni, degne anche del più sanguigno rock’n’roll. Purtroppo con questo “Orbus Terrarum” accade troppe poche volte.
"da Jammai nr. 6 - 07/95"

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