Il sapore del pop

E’ sorprendente la storia dell’ultimo lavoro di Danger Mouse, il signor cinquantapercento dei Gnarls Barkley, che pur mettendo in campo il Real Madrid del rock (Casablancas, Iggy, Coyne e Chesnutt fra gli ospiti) non può uscire per una questione di diritti con la casa discografica. Anni fa sarebbe nata intorno al disco (“Dark night of the soul”) una mitologia infinita degna dell’album nero di Prince o dell’ancor più antidiluviano “Sorriso” dei Ragazzi della Spiaggia. A parte il fatto che ragionare in questi termini al giorno d’oggi è un po’ come usare la mongolfiera per andare in giro, o sfidare qualcuno a duello per un parcheggio, o cercare di parlare dei problemi di questa società: una cosa dell’ottocento. Sappiamo però che all’interno delle case discografiche (incredibile: ne esistono ancora!) si annidano le idee più antiquate del mondo e solo Scajola con il nucleare riesce ad essere più retrogrado. La cosa bella è che questo disco osteggiato per motivi ragionieristici e non artistici è perfettamente fruibile tramite la rete e nessuno può fermarlo. …e guarda un po’, andatelo a dire ai discografici di cui sopra, è veramente un gran bel disco che svetterebbe in tutte le charts. Quindi per gustare il sapore del pop dovrete armarvi di pazienza ed andarvelo a cercare, altrimenti resterete prigionieri dei consigli di articolisti snob da strapazzo (sia come articolisti che come snob) che vi spingeranno fra le braccia di lavori scolastici ed insapori quali “Actor” di St.Vincent o “Still night, still light” di Au Revoir Simone, per non parlare di Tiga con “Ciao!” (ecco sì bravo, saluta e vattene…) Per andare sul sicuro potete comunque optare per il nuovo Royksopp (“Junior”), ma saltando il fosso non vergognatevi ad ascoltare l’ultima compilation di Coccoluto “Amigdala” uno che una volta doveva vergognarsi ad andare in giro a dire che faceva il deejay, mentre oggi quasi gli danno una cattedra di antropologia (a parte che ne sa più lui di tanti altri…). Il suo viaggio verso una house minimal-chic è compiuto ed il tempo passato ad ascoltarlo non è certo tempo perso. Per chi non si arrende c’è “The eternal” dei Sonic Youth che noi troviamo molto fresco e straordinariamente “pop”, ma si sa: il gusto, come la giustizia checché se ne dica, non è uguale per tutti.
(dal Cacofonico nr. 66 del 07/09)

Nessun commento: