Altri suoni per l'estate

Tra suoni quasi nuovi che stentano a sorprendere, ma almeno ti fanno passare una mezz’ora al riparo dalle ansie della crisi che c’è o forse non c’è (Grizzly Bear, Akron Family, Warlocks, Kasabian, Crocodiles etc.), ogni tanto appare qualche lampo di creatività pura che parte sì da lontano, da territori cioè scarsamente esplorati, ma in grado di arrivare a cuore, cervello e, perché no, alla pancia. E’ il caso dei Tinariwen , già lodati in passato, il cui nuovo “Imidiwan: companions”, dove il blues, o meglio, l’idea del blues torna a casa e viaggiando attraverso il Sahara ridiventa sofferenza, passione, tingendosi di colori inediti e spargendo fragranze rinfrancanti. Da lontano, molto lontano, arriva Don Cherry, un gigante scomparso, il cui già ampio ambiente del jazz è sempre andato stretto. E’ disponibile ora su cd una collaborazione con il tablista Latif Khan “Music/Sangam” e lasciate perdere i preconcetti sui fricchettoni, perché saranno anche classici raga, ma una volta entrati dentro, non ne uscirete più. Per concludere, in un’estate che porta per vari motivi poca voglia di muoversi, ecco un lavoro che vi permetterà di viaggiare lasciando l’auto in garage: “Floodplain” del Kronos Quartet. Siamo al cospetto di altri Moloch della creatività che anziché sedersi sull’oro della loro fama, continuano a sperimentare ed a ricercare negli angoli più estremi del pianeta. Se soffocate non solo per il caldo, ma anche per l’aria stantia che esce dal vostro stereo, questa piccola dose di coraggio vi rinfrescherà.
(dal Cacofonico nr. 67 del 08/09)

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