CURE "Bloodflowers" - Fiction/Universal

Capisco perché questo disco dei Cure è stato stroncato o perché non è piaciuto ad un buon numero di fans. Troppo pessimista per questi baldanzosi tempi di new economy, affatto alla moda con quel suo gridare in mezzo al coro di voci basse e battiti lenti e nemmno pronto a raccogliere i frutti del revival dark che lui ha creato più di tutti, con svisate chitarristiche quasi in odore di AOR. In fondo questo è il loro primo ed unico disco blues, proprio dove blues significa sangue, elemento che ha spesso accompagnato i suoi testi e che marchia anche questo nuovo album. Blues anche come tristezza, per un progetto che forse finirà, almeno sotto questa sigla. Perché il ragazzo pacioccone, introverso e un po’ strano che prima o poi tutti abbiamo incontrato nella nostra vita, è diventato grande. E questo a molti non è piaciuto, ma noi resteremo sempre fedeli a questo Peter Pan alla rovescia.
"da Jammai nr. 33 - 01/00"

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