BOB MOULD "Bob Mould" - Creation/Sony /// STAN RIDGWAY "Black Diamond" - Birdcage

Lo so, questi dischi sono ormai antichi, ma non è colpa mia se i distributori italiani lavorano come gli stradini in Pakistan. In più c'è da dire che la gente non si azzuffa di certo per acquistare un album del vecchio Stanard o del buon Bob. Purtroppo non sono né speed-qualchecosa, né chissàcheccazzo-core. Rappresentano, ma non sono i soli, un'America che c'è ancora (qual'è, in fondo, l'America che scompare?), ma che ai giornali non interessa. Un romanticone dalla voce suadente ed un ometto cicciotto, come possono essere trendy, come possono competere con creste gialle, dreadlocks e sacerdoti satanici? Le canzoni però, l'unica cosa che interessa (pensateci bene...) quando uno acquista un cd, quelle lasciano il segno e farro scorrere il sangue velocemente. Si tratti della classica ballata minimale giocata su voce, piano e dram-mascìn, o di una cavalcata chitarristica senza freni, il risultato è sempre lo stesso: siamo nel cuore del vero rock, ma stiamo parlando di archeologia. Ricordatevi però che tutto ciò che il pluridecorato Dj Shadow ha fatto, sta facendo e farà in tutta la sua carriera, non vale una sola canzone di questi due signori.
"da Jammai nr. 15 - 01/97"

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