Concerto Fear Factory - Manhole - Drain / Made in BO del 28/05/96

Sempre più raramente vado ai concerti, avvenimenti sudaticcio/mondani, ormai superati dal correre dei tempi. Una volta i rockettari erano dei zozzoni con cui nessuno aveva voglia di averci a che fare, ora a vedere i “terribili” Public Enemy ci trovi la Parietti e mentre ti sdilinquisci per le ballate di Neil Young, ti trovi a fianco Veltroni che ti piange su una spalla; se proprio ti va male, finisci che assisti ad un concerto blues in compagnia del razzista Bobo Maroni. Fortunatamente a vedere i Fear Factory non si correva rischio di incontrare nessun VIP, anche perchè si trattava di live-act “politically scorrect”, per nulla in sintonia con il merdoso buonismo di questi tempi, questo già mi faceva sentire meglio, in più i Fear Factory sono, oggi come oggi, una delle più grandi rock-band del mondo. In apertura i Manhole hanno confermato, le buone impressioni del disco da poco uscito; certo il crossover è una bella palla, ma loro riescono almeno a renderlo più digeribile con simpatiche variazioni sul tema. Le Drain sono una band svedese tirata su a pane ed Alice in Chains; il fatto che siano quasi tutte donne, inaspettatamente non è passato inosservato (vedi il coro dei presenti: “o-le-le-o-la-là, faccela vedè-faccela toccà”) ma anche il loro sound non è dispiaciuto. Forse le canzoni più brevi ed uno spirito grunge meno marcato, le avrebbero rese più brillanti e poi le donne dietro alla batteria restano una maledizione.... Tutto pronto per quel simpatico pacioccone di Cazares? Certamente. La folla lo invocava a gran nome (Dino! Dino! manco fosse Zoff alla finale del mondiale!) e lui non si è risparmiato. Corpi madidi di sudore, parole come proiettili ed anime delle macchine da cui gronda sangue. Questo è il rock moderno, il resto è roba da sagra paesana. Alla fine ero straordinariamente carico e felice. Non mi accadeva da un pezzo....
"da Jammai nr. 12 - 07/96"

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