GORNI KRAMER “The smile of swing” – Via Asiago 10/Twilight

Ci sono stati giorni gloriosi per la musica italiana, giorni coraggiosi in cui qualcuno cercava di opporsi al cancromelodismo imperante che ci ha portato fino al Minghi dei nostri tempi. Kramer, che è sconosciuto ai più, tentò di svecchiare il sound ancorato al melodramma, ma fu irriso, ecco che ascoltarlo oggi gli rende oltretutto giustizia. In Italia siamo capaci di riuscire scavare una volta toccato il fondo, così se si pensava che gli Stadio fossero i peggiori della giostra, ecco che sono arrivati i Subsonica e poi giù fino a Tiziano Ferro, il punto più basso raggiunto (fino ad ora) dalla musica nostrana. Il vecchio Gorni aveva stile, anche fisicamente e le sue composizioni erano assai piacevoli, è bello scoprirle proprio in un periodo in cui nel settore swing furoreggia un cantante da villaggio turistico come Michael Bublè. Si sa che il “facile ascolto” non è affatto facile da realizzare ed oggi come oggi solo Raf in Italia riesce a creare dei piccoli classici, ma tanti anni fa esisteva una fucina di talenti (ricordiamo l’immenso Quartetto Cetra) che innovava la tradizione senza tradirla. Ricordarlo fa bene alla mente oltre che alle orecchie.
"da Cacofonico nr. 33 - 10/06"

Nessun commento: