LIGABUE “Nomi e cognomi” - WB

Ligabue, ovverossia la SuperValutazione dell’usato. E sebbene si tratti di usato sicuro, (sicuro nel senso che questo disco venderà sicuramente, mi augurerei non fosse così, ma è più facile credere in una diminuzione del prezzo della benzina) possiamo essere certi che parole come hip-hop, post-rock, grunge od altre che hanno fatto avanzare in qualche modo la storia della musica, siano a lui del tutto sconosciute. Qui siamo all’età della pietra del rock, dove, come in tutti gli altri album, si alternano il classico “pezzotirato” e la “ballataintimista” per un totale di undici brani assolutamente uniformi, con testi infarciti di frasi fatte. Il Luciano più magro della musica retorica emiliana non rischia nulla e si mostrerà come sempre vincente (ed è strano per un interista...), nonostante qualche giorno fa abbia trascinato duecentomila persone davanti ad una radiolina. Non è un genio, ma lui lo sa e per questo il primo brano attacca come il più famoso dei Nirvana ed il secondo ha un giro “gansendrosis”, così resta sempre in quella posizione ruffiana, ma redditizia, tra finta indipendenza e mainstream. Vuole un nome ed un cognome? Perfetto: Gianluca Grignani ha molto più talento di lui!

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