MORGAN “Non al denaro, non all’amore, nè al cielo” – Sony /// COLDPLAY “X&Y” - Parlophone/EMI

… e se vi dicessi che De Andrè è sopravvalutato, voi mi tirereste quello che vi capita fra le mani, vero? Probabilmente avete ragione, allora diciamo che le canzoni di De Andrè sono tra quelle che risentono maggiormente dell’usura del tempo. Si potrebbe aggiungere che ognuno ha le star che si merita (come il governo… ma che cazzo di peccato mortale abbiamo commesso poi…) così qui ci troviamo di fronte ad un connubio gossiparo di cantanti + attrici (anche se definire Asia Argento un’attrice è come dire che un portabiciclette è una scultura o che Castelli è un ministro…) ma le consonanze si fermano qui. Sui Coldplay, alle prese con il difficile terzo album (quello che per i veri giornalisti segue il difficile album d’esordio ed il difficile secondo album) la stampa specializzata era pronta a sparare a zero, ma Martin & soci li han messi a sedere, così al massimo si è parlato di noia, come i critici musicali di Repubblica (perché Repubblica ha dei critici musicali???) od il New York Times che poi casomai sbava dietro ad un posteggiatore abusivo di nome James Burp o Blunt che sia. I migliori però sono quelli di R. Stone Italia (questo sì un gran periodico, con quei bei fogli grandi e resistenti, perfetti per incartarci il pesce) che rovesciano il mondo, snobbando i Coldplay ed incensando il lombardo Castoldi . Voi fidatevi solo del Cacophonico perché anche se “X&Y” non è un capolavoro assoluto, non ha una sola canzone da buttare e raccoglie le migliori sensazioni della musica inglese, dai Beatles ai Radiohead, passando per new-wave ed House of Love (a proposito è uscito da qualche mese un nuovo bellissimo album…). Non credete alla chiacchiera che vede “X&Y” un lavoro al servizio del suo leader, perché in verità la musica dei Coldplay è una perfetta alchimia di giri armonici, ritmi e melodie unica al mondo. Teneteveli stretti, a meno che in futuro non ci tradiscano come quei tromboni degli U2 ed alle prese con il “difficile” quarto album anziché darci uno Zo-So e ci rifilano una coglionata stile “fuoco indimencabile”. Badate solo alla musica, che in un disco ha ancora la sua importanza e lasciate i giochini da intellettuali a quelli che danno le lauree honoris-causa a gente come Vasco Rossi (di cui comunque ringraziamo i fans per aver preso a bottigliate le Vibrazioni ed i Velvet…) mentre fanno morire nella miseria Lauzi ed Endrigo… fidatevi, anche De Andrè sarebbe d’accordo….
"da Cacofonico - 07/05"

Nessun commento: